I Versus sapientum de diuersis causis (AL 495-638 Riese2) sono una raccolta di poesie composta, probabilmente in ambito gallico, tra il IV e il V secolo d.C. da un anonimo poeta che apparteneva all’ambiente della scuola. Essa è articolata in dodici serie di dodici componimenti ciascuna e risponde a un raffinato gioco letterario che prevede l’alternanza di dodici sapienti immaginari, a ognuno dei quali è di volta in volta affidato il compito di presentare il tema – spesso desunto dal repertorio classico in voga nella scuola – intorno al quale gli altri sapienti devono improvvisare le loro composizioni. L’opera, anche grazie al legame stabilitosi con i testi dell’Appendix Vergiliana, ha goduto di un’enorme fortuna, come testimonia il vasto numero di manoscritti ed edizioni a stampa in cui è conservata. Il presente volume intende offrire al lettore una nuova edizione critica della raccolta, basata su uno studio capillare – di cui sì dà conto nell’ampia introduzione – dei testimoni medioevali e umanistici. Essa è accompagnata da una originale traduzione in versi italiani e da un commento dedicato all’analisi dei non pochi problemi ecdotici che il testo solleva. Il volume, ospitato nella collana ‘Anthologiarum Latinarum parerga’ di Loriano Zurli, si colloca nell’ambito del pluriennale progetto di revisione filologica dei testi dell’Anthologia Latina I2 1-2, Lipsiae 1894-1906, di Alexander Riese.